Il pensiero Lean e l’approccio KAIZEN (Video)
Uno degli approcci di miglioramento organizzativo più apprezzato dalle organizzazioni e dai dipendenti stessi è quello del Kaizen. Si tratta di tecniche che permettono di analizzare, immaginare e di migliorare, attraverso le persone, l’efficacia operativa.
In giapponese “Kaizen” è l’unione di due termini: KAI (cambiamento, miglioramento) e ZEN (buono, migliore). Da qui si può ben intuire l’obiettivo dell’approccio KAIZEN applicato all’organizzazione: un cambiamento, un miglioramento per raggiungere qualcosa di più alto valore, in questo caso una maggiore efficacia ed efficienza operativa.
Nell’ultimo video della serie sul nostro canale YouTube dedicata a “SAM” – Sviluppo Agile Mindset, il sistema di sviluppo manageriale elaborato da PMC, mostriamo come utilizzare il Kaizen come un processo interno che parte dalle attività delle persone e si sviluppa nella mente dei leader e dei team.
L’obiettivo è realizzare il potenziale, rompere lo status quo e, in questo modo, ottenere miglioramenti. Una sorta di “auto-sviluppo continuo” all’interno dei team.
Sperimentare un percorso Kaizen è molto semplice. Questo si sviluppa in due attività principali: la mappatura preliminare delle attività (As Is) e l’analisi e revisione (To Be).
Ci sono poi 3 elementi critici da tenere in considerazione: tempo, strumenti e persone (di backup). Vediamoli singolarmente:
– Tempo: sono presenti duplicazioni, ridondanza e attività obsolete? Ci sono allungamenti dei tempi per mancate deleghe, autorizzazioni?
– Strumenti: possiamo utilizzare nuovi strumenti già utilizzati da altri nel mio team o all’interno dell’azienda?
– Persone: per le attività critiche esiste una figura di backup, ovvero qualcuno in grado di gestire quell’attività in sostituzione del “titolare”? Se si, è formalizzato ed esiste un sistema semplice per garantire continuità? Se non esiste la figura di backup, è necessario trovare una soluzione attivando un’iniziativa come un processo di delega, della formazione tecnica, una scomposizione dell’attività e riallocazione su più risorse. Infine, se vogliamo sviluppare questa capacità all’interno del team, dobbiamo prevedere di stimolare alcuni elementi tipici del driver di performance, come ad esempio la gestione del cambiamento, ovvero l’utilizzo dell’immaginazione e del pensiero creativo per identificare soluzioni alternative e innovative. Poi possiamo utilizzare la capacità e propensione alla sperimentazione. Non possiamo veramente capire l’efficacia dell’alternativa se non proviamo concretamente.
Il Kaizen può essere gestito facilmente e all’interno dei singoli team con significativi benefici. I risultati sono diretti e immediati. Ecco perché al giorno d’oggi, nel moderno ambiente dinamico e incerto, sempre più aziende stanno diventando più efficienti applicando l’approccio Kaizen.
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