Sprint Finale – Internet e il commercio estero
Nella precedente sessione di allenamento dedicato al marketing abbiamo intravisto come molti strumenti per raggiungere gli obiettivi tipici di una azienda che esporta siano legati al mondo della rete digitale. Il dato statistico Doxa sulla presenza in rete ci dice che il 40% delle nostre PMI hanno un sito web e conferma una crescente consapevolezza di almeno due concetti chiave:1) Non essere sulla rete significa non essere rintracciati e 2) la presenza digitale significa poter comunicare costantemente.
Qual è quindi l’evoluzione successiva al classico sito web aziendale?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo porne almeno altre tre: come voglio apparire? Cosa voglio comunicare e che cosa voglio ottenere?
Le risposte dovranno essere inserite in una struttura coerente che rispecchi fedelmente l’identità dell’azienda, attraverso l’idea grafica, nel modo di “dialogare” con i suoi interlocutori e soprattutto nei contenuti che si vogliono condividere.
Il secondo step è più mirato al mercato/i target. Pare subito importante definire il target a cui vogliamo rivolgerci. Utenti finali o partner intermedi (es. distributori). Siamo nel B2B o B2C? L’accesso alla rete e con quali mezzi tecnologici può differire in maniera importante in base al profilo di riferimento ed al paese in cui opera (i canali attivi di comunicazione).
Come viene percepito il nostro prodotto/servizio è il passo successivo perché ci permette di definire il posizionamento. In questo caso possiamo ipotizzare per esempio azioni di pull marketing (il cliente cerca il nostro prodotto), push marketing (il prodotto viene posizionato dove il cliente lo possa trovare facilmente) o social marketing (il prodotto “appare” mentre il potenziale cliente sta facendo altro).
Obiettivi. Cosa vogliamo dal digital marketing? Vogliamo aumentare il fatturato attraverso l’apertura di una piattaforma di e-commerce? Vogliamo supportare la comunicazione di un nostro partner locale attraverso la profilizione di target o rintracciare segnali di possibili nicchie di mercato inesplorate? Un vantaggio che apporta il Digital Marketing consiste nella misurabilità degli effetti e la possibilità di modificare rapidamente le strategie in base ai feedback raccolti.
Budget. Identifichiamo le risorse da dedicare alle attività digitali e le priorità all’interno del master budget di marketing. In realtà quasi tutte le analisi a monte della strategia di digital marketing sono già state fatte anche per la definizione del piano di marketing “classico” e l’integrazione delle azioni digitali con quelle più standard non creerà alcun problema. Anzi! Evidenti saranno le economie nell’utilizzo di risorse comuni. Una serie di azioni ben congegnate portano più velocemente ed efficacemente verso lo stesso obiettivo.
Un semplice esempio d’integrazione tra strumenti marketing classici e digitali lo si può trovare nell’organizzazione delle fiere di settore.
Abbiamo confermato che la fiera ancora rappresenta lo strumento più utilizzato per acquisire contatti (oltre il 30% secondo Google-Doxa Digital) nonostante la loro organizzazione richieda notevoli sforzi di tempo, risorse e budget. Proviamo ad immaginare di aggiungere un piano di comunicazione web e social che presenti l’azienda al mercato locale prima dell’evento, che permetta di interagire in maniera “live” con i suoi contatti durante la manifestazione e continuare a comunicare con loro nel post-fiera. E’ facile intravedere quella coerenza di approccio e di visione a 360° a cui accennavo prima.
Il web può diventare uno strumento potente e relativamente economico per acquisire contatti e clienti.
Per questa sessione di allenamento è tutto! Nel 20° e ultimo appuntamento vedremo l’applicazione del project managment ai progetti di internazionalizzazione aziendale.
Seguici. Una sessione di allenamento alla volta.