Azienda coaching oriented: da dove iniziare
Il turnover manageriale e la mancanza di motivazione e di tempo del top management sono tra le motivazioni più citate per spiegare il fallimento nel tradurre in operatività le strategie aziendali, specialmente se queste accompagnano dei cambiamenti organizzativi.
Il punto di partenza deve essere quindi cercato all’interno dell’organizzazione con il coinvolgimento dei dipendenti chiave e, in particolare, nei manager di prima linea, ognuno con il proprio bagaglio di capacità specifiche e spesso differenti. Al CFO, per esempio, è richiesto un forte orientamento strategico e spirito di collaborazione, al direttore vendite sono richieste elevate capacità organizzative, di team leadership e conoscenza del mercato, mentre nel direttore di produzione si cercano capacità di pianificazione e coordinamento. A capacità differenti però si contrappone un tratto comune: sono tutte figure di riferimento e di fiducia per l’organizzazione.
Per questo motivo può essere utile partire da loro per trasmettere valori, competenze e comportamenti virtuosi che siano allineati alle strategie aziendali! A patto però che l’organizzazione metta a disposizione dei manager metodologie e strumenti specifici.
E qui entra in gioco il Business Coaching, che si pone come approccio completo per sviluppare competenze, aggiungere nuovi strumenti e creare modelli da replicare. Ma come si può arrivare ad avere dei manager-coach in azienda?
Un progetto di Corporate Coaching prevede una fase di assessment che individua i team strategici e i relativi manager da coinvolgere. Ciò permette la costruzione di un modello di Business Coaching specifico per l’organizzazione. E’ in questa prima fase che si verificano nei futuri manager-coach competenze quali apertura, attenzione, flessibilità, attitudine all’apprendimento continuo. In questa fase si iniziano anche a elaborare delle nuove modalità di interazione con i rispettivi team, in un percorso che va dall’alto (manager) al basso (risorsa di team).
Il programma vero e proprio ha inizio con una sessione congiunta con tutti i manager per l’introduzione al progetto (Kick off). Si procede quindi con l’illustrazione del modello di riferimento e delle modalità di attivazione dei percorsi di coaching individuali. Nel nostro caso, il modello che utilizza PMCCOACH opera attraverso una matrice che permette lo sviluppo di percorsi verso il raggiungimento di qualsiasi obiettivo, secondo fasi che richiamano il concetto Plan-Do-Check-Act, familiare a qualsiasi manager.
Il lavoro poi prosegue con sessioni di coaching individuali calate all’interno della routine del singolo manager, in modo da evidenziare fin da subito l’efficacia della metodologia e la facilità di utilizzo verso il team. Come detto, ogni manager sviluppa il suo percorso attraverso una prima fase di progettazione e di definizione degli obiettivi, seguita da una seconda fase d’implementazione delle azioni, fino ad arrivare ad una terza fase di verifica dell’appropriatezza delle azioni stesse, per concludere infine con la quarta fase di ripetizione e allenamento delle sole azioni produttive. Gli obiettivi possono essere tra i più vari: ridefinire il modo di trasferire e condividere le informazioni all’interno del team, introdurre un sistema di delega, costruire modelli di performance management, introdurre modalità di smart working o costruire un nuovo team di progetto.
Una volta che avremo identificato il nostro obiettivo, selezioneremo ed eseguiremo il set di azioni funzionali al raggiungimento del risultato, verificheremo quelle che funzionano (virtuose) e elimineremo quelle inefficaci. Sulle azioni e comportamenti identificati come virtuosi creeremo quindi una routine.
Ripetere questo ciclo virtuoso è la chiave di volta per permettere al manager di acquisire un metodo e sviluppare le competenze per l’utilizzo in autonomia del modello.
Il programma di Corporate Coaching prevede dei momenti di verifica intermedia per misurare gli obiettivi personali dei singoli manager rispetto a quelli strategici dell’organizzazione. Questo perché il business coaching ottiene il massimo livello di efficacia quanto più è connesso al contesto organizzativo e non ci possono essere disallineamenti se si vuole diffondere una cultura organizzativa e dei modelli di comportamento virtuosi. A maggior ragione quando l’azienda deve coadiuvare le proprie risorse ad abbandonare vecchi schemi e a iniziare a lavorare fuori dalla propria area di comfort: elementi che sono presupposti irrinunciabili per momenti di forte cambiamento.
La cultura coaching-oriented può essere sviluppata attingendo a differenti modelli e strumenti, con l’aiuto di professionisti esterni ma anche attraverso coach interni. Proprio in quest’ottica PMCCOACH suggerisce livelli di approfondimento che portino in primis i manager a sviluppare competenze e strumenti di coaching da utilizzare costantemente all’interno dei propri team. Successivamente si può pensare di “elevare” alcuni di loro a professional coach. L’obiettivo è sempre quello di avere organizzazioni pienamente consapevoli ed autonome nello sviluppo delle performance personali e organizzative e dotate di figure chiave in possesso di metodologie e strumenti appropriati.