Equilibrio d’impresa vs. Crisi d’impresa
Crisi d’Impresa: che lo si voglia o meno, è sicuramente uno dei temi del momento per le aziende.
In questo periodo particolarmente complesso e in continuo mutamento, il tema della crisi d’impresa è sempre più “di tendenza” e viene affrontato da diversi esperti, da diversi punti di vista, con diversi suggerimenti. Perché insistere su questo tema?
Perché la crisi d’impresa è conseguenza diretta della perdita dell’Equilibrio d’Impresa. In PMC pensiamo che l’Equilibrio d’impresa sia frutto di un’attività quotidiana e un modo per impostare le proprie attività e i processi in azienda. Perseguire l’Equilibrio d’impresa è strumentale allo sviluppo sostenibile dell’azienda e all’aumento del suo valore. E’ un efficace monitoraggio dell’andamento aziendale per prevenire la Crisi d’Impresa.
Nella pagina web dedicata alla Composizione Negoziata la Camera di Commercio indica la documentazione richiesta per accedere alle istanze previste dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.
Tra questi “una situazione patrimoniale e finanziaria aggiornata a non oltre sessanta giorni anteriori” e “un piano finanziario per i successivi sei mesi”.
Il primo documento è focalizzato sul consuntivo a breve, frutto di un’amministrazione ben organizzata, che gestisce la contabilità in tempo reale grazie a strumenti e risorse a disposizione. Semplice ma non banale!
Sul secondo documento l’accento è in chiave prospettica, ponendo l’attenzione sull’avere una visione finanziaria di breve periodo collegata alle previsioni economiche e certamente al budget annuale. Un’ottica che guarda al domani e che deve essere affinato nelle nostre moderne PMI.
– Situazione patrimoniale e finanziaria aggiornata
– Piano finanziario
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Nell’ottica dell’Equilibrio d’Impresa questi documenti sono sempre a disposizione dell’azienda e non da predisporre su richiesta. Per impostare una reportistica sia trimestrale che mensile a sostegno delle decisioni dell’amministratore, del consiglio di amministrazione o del management aziendale è necessario uno sforzo di organizzazione concentrato nel tempo che offrirà un risultato immediato su:
- qualità dell’informazione;
- tempestività dell’informazione;
- rapidità di decisione.
Il punto di partenza è verificare a che punto è l’azienda. Con grande trasparenza risponderemo ad una serie di domande:
- Che strumenti abbiamo?
- Come li utilizziamo?
- Le nostre decisioni sono basate su elementi oggettivi e misurabili?
- Questi elementi, indicatori dell’andamento aziendale, sono stati elaborati con le diverse funzioni aziendali?
- Come avviene la comunicazione dei dati periodici e la loro condivisione?
Le risposte a queste domande permettono di definire le priorità di intervento per l’equilibrio d’impresa per evitare invece una situazione di crisi d’impresa.
Da dove partire? Il primo passo è la funzione Accounting – Contabilità aziendale, ovvero la funzione che fornisce le informazioni per elaborazioni a consuntivo e prospettiche. Ricordiamoci che il prospettico non può prescindere da una buona conoscenza dello storico e dal legame consapevole tra consuntivo e previsionale.
Molto spesso la funzione Accounting è considerata di minore importanza, vissuta come obbligo di legge piuttosto che fonte di dati a supporto delle scelte aziendali. Tanto per fare un esempio, ricordiamo che le analisi delle variazioni tra budget – previsione e bilancio di periodo – consuntivo si basano su un dato storico che deve essere affidabile, certo e tempestivo. Quindi lavorare sulle basi dell’Accounting ha un immediato riscontro e effetto sulle altre attività dell’area Finance e sull’equilibrio finanziario.
Alcuni suggerimenti per garantire una contabilità aggiornata in tempo reale sono:
– ciclo attivo: definire un preciso calendario per l’emissione delle fatture a clienti, con obiettivo di chiusura nei primissimi giorni del mese successivo;
– ciclo passivo: la registrazione quotidiana dei documenti passivi, giunti tramite lo SDI o da fornitori esteri, evita arretrati;
– banca: incassi e pagamenti registrati su base quotidiana, anche tramite uno strumento di tesoreria, allinea automaticamente la disponibilità bancaria, gli scadenziari clienti e fornitori;
– dipendenti: rilevazione dei costi dipendenti in tempi stretti, con l’aiuto del proprio consulente, includendo i costi per ratei periodici e TFR;
– varie: revisione note spese, estratti conto carte di credito e che tipicamente assorbe molto tempo. Migliorare il flusso dei dati permette di risparmiare tempo.
Partire affinando queste cinque attività è per noi un buon modo per agire in concreto l’Equilibrio d’Impresa.
PMC supporta le aziende in maniera mirata per identificare le necessarie competenze, individuare i processi chiave, formare le risorse e scegliere gli strumenti più idonei per l’efficace monitoraggio dell’andamento aziendale e la prevenzione di situazioni critiche.