Gestione del cambiamento: sviluppare il driver di performance nell’organizzazione
Le organizzazioni di successo non si evolvono in modo casuale, la loro crescita è sempre dettata da strategie mirate e dinamiche che anticipano, influenzano e rispondono efficacemente a tendenze ed eventi esterni che arrivano in maniera anche improvvisa. Si tratta della celebre e più volte citata gestione del cambiamento, un driver di performance oggi ormai fondamentale in ogni organizzazione e che dovrebbe essere sviluppato e condiviso tra i team aziendali.
Nella pratica, in primis queste organizzazioni hanno da tempo ridotto l’arco temporale su cui elaborare le previsioni aziendali e sviluppare la pianificazione strategica. Se in passato si elaboravano previsioni a 5 anni e si sviluppava la strategia (execution) per i primi 2 anni, in un contesto in costante evoluzione come quello odierno (per di più dopo gli eventi degli ultimi due anni) queste modalità di previsioni non risultano più efficaci e finiscono presto per diventare obsolete.
Oggi infatti le organizzazioni identificano obiettivi strategici a 3 anni e l’esecuzione della strategia viene costruita ogni 12 mesi. Questo proprio perché, come appena citato, il tasso di cambiamento all’interno e all’esterno dell’organizzazione sta accelerando e dipende da numerosi fattori, dalla disponibilità globale di informazioni, di tecnologie e infrastrutture basate sulla tecnologia (si legga anche la possibilità di lavorare in smart working) alle variazioni nella domanda dei mercati.
Inoltre, le organizzazioni performanti hanno posizionato i team al centro dei nuovi modelli di business e di leadership per garantire il successo organizzativo in ambiente complessi e incerti, con l’obiettivo di sviluppare un’efficiente gestione del cambiamento.
Fatte queste premesse, quali sono gli elementi alla base di una efficace gestione dei cambiamenti?
Come sviluppare il driver di performance della gestione del cambiamento
Si parte da una piena consapevolezza che la gestione del cambiamento è uno dei 5 driver di performance e che influenza in maniera importante sia la capacità di saper mantenere allineate le persone alla strategia sia le capacità organizzative di quest’ultime.
Vediamo più nel dettaglio il modello a matrice VS per sviluppare i driver di performance, tra cui ovviamente la gestione del cambiamento.
Anche se ci concentreremo sulla gestione del cambiamento, per completezza, gli altri 4 driver di performance sono rappresentati da motivazione, lavoro in team, capacità di esecuzione e fiducia.
Focalizzandosi sulla gestione del cambiamento, invece, quali sono gli elementi da sviluppare all’interno di questo driver? Sono tre e possono essere descritti come di seguito:
- Immaginazione: in un’epoca di iper-competizione, il miglioramento incrementale non è più sufficiente. Se vogliamo adottare una logica innovativa non possiamo fare a meno di pensare “out of the box”, in maniera creativa. Questo implica il costante confronto con persone diverse, esperienze diverse e l’identificazione di obiettivi che non siano incrementali e che aiutino a vedere le alternative.
- Esplorazione: in contesti a razionalità limitata diventa fondamentale adottare un paradigma circolare che faccia perno sulla sperimentazione e sul costante apprendimento di quello che stiamo facendo per evitare il rischio di “immobilismo”. I tradizionali presupposti che i processi debbano essere perfetti in ogni loro parte sin dall’inizio non sono più validi e rendono altissimo il rischio di non partire mai.
- Celebrazione: solitamente nelle organizzazioni si trova sempre il tempo per fare il kick-off meeting di un progetto, ma raramente trova altrettanto spazio il debriefing per valutare assieme come sono andate le cose. Celebrare significa prendersi un momento per dirsi “bravi” e valorizzare anche l’importanza degli errori fatti in un’ottica di apprendimento per il futuro. Dedicare un po’ di tempo all’analisi critica di quanto accaduto è una ottimo modo per cementare ciò che abbiamo imparato e utilizzare l’energia che si genera per rilanciare nuove sfide e obiettivi.
Un altro concetto importante per la gestione del cambiamento è la capacità di utilizzare un processo strutturato per guidare i cambiamenti, mettendo assieme gli aspetti di business e quelli emotivi delle persone coinvolte.
Un esempio di mappa del cambiamento è quello sotto riportato e sviluppato dal Network Six Seconds.
La mappa del cambiamento o Change Map, sviluppata da Six Seconds (che abbiamo già citato in un precedente articolo come strumento per facilitare l’integrazione organizzativa post-acquisizione) è particolarmente adatta a investigare e stimolare sia la parte razionale che emozionale delle persone coinvolte. Trasformare la frustrazione in entusiasmo, la paura in coraggio e il pregiudizio in curiosità. Motivare – Attivare – Riflettere. Contestualizzare le azioni e i comportamenti da agire all’interno di queste 3 fasi permette di dare significato, coerenza e, infine, garantire efficacia.
Affinché un’organizzazione abbia successo in futuro, deve disporre di una solida consapevolezza e competenza su quelli che sono gli elementi che guidano i processi di cambiamento, deve essere in grado di riorganizzare continuamente le persone, i processi e gli strumenti e supportare la visione del management.
Contattaci per approfondire come adottare la Change Map e la Matrice VS all’interno della tua organizzazione per sviluppare al meglio il driver di performance relativo alla gestione del cambiamento.
E se vuoi approfondire ancora di più l’argomento, guarda i video qui sotto relativi all’allineamento e al miglioramento delle performance dei team organizzativi. Iscriviti al nostro canale YouTube per altri contenuti simili!